Infrastrutture neocoloniali e rivalità tribali in salsa zighinì
Le Somalie diedero vita a ribellioni jihadiste già all’inizio del Novecento quando la coesione tra clan diede vita ai vent’anni di resistenza dei “dervisci” di “Mad” Mullah Hassan a Taleh nel Somaliland.
Cambiano gli attori, ma non lo sfruttamento del territorio da parte delle potenze straniere colluse con “monarchi” locali, che consentono ai cinesi di costruire infrastrutture con la formula dell’esigibilità del manufatto, qualora i proventi non lo ripaghino; o fondate sui rapporti segreti tra milizie qaediste africane e anatoliche famiglie islamiste aduse allo scambio di tecnologia estrattiva e transazioni petrolifere per trarre fondi off-shore stornati dal genero di Erdoğan (Albayrak Group) per sovvenzionare al-Shabaab.
Al centro dell’interesse continuano a esserci le vie di comunicazione e i traffici da quelle consentiti – oggi con il neocolonialismo asiatico, come ai tempi delle strade costruite dal colonialismo d’antan italiano.
Un passaggio di consegne tra servizi italiani ormai incapaci di muoversi sul territorio somalo, che fanno accordi con quel Millî İstihbarat Teşkilât ben presente in Somalia e finanziatore di jihadisti, promotore di porti a Mogadiscio e campi militari, legittimati proprio dalla lotta al terrorismo e alla pirateria, ottenendo sottobanco liberazioni di italiane rapite, utili come merce di scambio in Libia.
In Etiopia invece la potenza di riferimento è la Cina, ma imprese italiane ancora sono impegnate nella costruzione della diga della Rinascita al centro della disputa con l’Egitto e il Sudan sui tempi di realizzazione dell’invaso delle acque del Nilo Azzurro, che a valle nei prossimi anni impedirà si produca quel flusso fertilizzante imprescindibile per l’economia egiziana. Ma anche in questa parte del Corno d’Africa si registrano scontri: stavolta la destabilizzazione si ottiene rinfocolando antichi dissidi tribali tra oromo, tigrini e amhara.
Questo Studium vorrebbe mettere al centro alcune infrastrutture essenziali per capirne le premesse, i risvolti, gli interessi e riconoscere le strategie sviluppate nella realizzazione neocoloniale.
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