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Il punto d’arrivo di OGzero, l’elaborazione dei punctum e degli studium che dà vita a un vero e proprio progetto editoriale con materiali inediti. Qui tutti i progetti in corso e quelli già pubblicati. Acquistateli, aiutandoci così a capire che quello che vi raccontiamo vi interessa!
ribalta
Gli spunti appena pubblicati, le ultime interviste, le analisi dell’ultima ora; le iniziative e le partecipazioni
Gladstone è forse il più emblematico tra gli schiavisti, non il più feroce, ma quintessenza della commistione tra l’aristocrazia terriera britannica complice della finanza inglese nello sfruttamento di schiavi nelle proprie piantagioni oltreoceano, da cui inondare i mercati europei di derrate e materie prime prodotte da merci umane deportate per avviare la Rivoluzione industriale. La base del Capitalismo sostenuto dalla carriera politica della dinastia Gladstone e suoi epigoni.
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La storia infinita del mercantilismo capitalista
Per fondare un Capitalismo duraturo bisogna “scoprire” territori da “colonizzare” esterni al mondo regolato da diritti, i cui abitanti vanno deumanizzati per motivare la loro schiavizzazione.
E questo è il compito che si è arrogato Cristóbal Colón, un genovese naturalizzato spagnolo (la Castiglia è come gli Usa del tempo), finanziato proprio per quel compito: trovare nuovi approdi da conquistare e dove piazzare merci. I metalli preziosi ritrovati in loco spingono all’esproprio di terra per l’estrazione e quindi a colonizzare, sterminare chi abitava le “nuove” terre, sfruttare la manodopera a costo zero fornita da schiavi deportati creando nuova ricchezza alla filiera delle organizzazioni che lucravano sulla tratta, lungo itinerari e comunità complici nell’arricchimento non troppo difformi da quelle attuali. Se questa descrizione di filiere del profitto fondate sullo sfruttamento schiavista vi ricorda qualcosa, allora l’analisi condotta da Diego Battistessa sulla triangolazione coloniale nei secoli scorsi vi sarà utile per confrontare in cosa si registrano cambiamenti.
Non è un caso che i fanatici ebrei che occupano e depredano attualmente le terre palestinesi si chiamano settlers, ovvero “coloni”: infatti l’ultimo stato fieramente colonialista è quello ebraico, che perpetra tutte le azioni feroci ispirate dagli interessi che si creano quando s’innesca l’oppressione teocratica e razzista.
La giovane Africa forse comincia a emanciparsi dai condizionamenti coloniali
I giovani africani, soprattutto quelli colti nelle megalopoli, rifiutano il colonialismo e le élite locali che hanno derubato affiancando le potenze coloniali riciclatesi dopo l’indipendenza politica con il condizionamento economico e culturale. E proprio sull’aspetto culturale in Senegal si sta operando per affrancarsi dalla Françafrique a cominciare dal recupero delle lingue locali: dopo l’avvento al potere di Bassirou Diomay Faye il wolof è diventato la lingua principale nell’insegnamento scolastico e i progetti messi in atto intendono estendere alle altre 20 lingue ufficialmente parlate nel paese la stessa importanza che finirà con il porre tra parentesi la lingua del colonizzatore. Un processo di recupero della memoria che si coglie nel lavoro di Diego Battistessa qui proposto che si esplica anche nei molti musei che spuntano nel Triangolo del Mercantilismo.