Cronache dalla terra del Quetzal
Si tratta di oblio – ed è possibile una rimozione collettiva…
L’equilibrismo di tre pesi diversi in Nordamerica
Dietro alla relativa eco ottenuta dall’ennesimo incontro tra…
“Alta Marea” in America Latina
Il Brasile svolta con fatica. I governanti sovranisti usano ogni…
Ucraina. Chiavi di lettura dal Latinoamerica
Senza attrarre la doverosa attenzione internazionale i giganti…
La Cumbre de los pueblos: il non vertice visto dall'interno
Diego Battistessa ha partecipato in presenza ai lavori del vertice…
Società civile e popoli indigeni: protagonisti dell’accordo di Escazú
L’America Latina e il Caribe compongono una delle regioni del…
Gli spartiacque delle comunità latinoamericane - 2
L'anno elettorale sudamericano è stato ricco di responsi in…
Gli spartiacque delle comunità latinoamericane - 1
L'anno elettorale sudamericano è stato ricco di responsi in…
Rimangono pronipoti di schiavi deportati nel Nuovo Mondo?
Se per le popolazioni indigene parliamo di lotta per la sopravvivenza,…
Haiti: l’ordine è di uccidere il Presidente
Le circostanze che hanno portato alla morte del presidente haitiano…
Ayotzinapa, sei anni fa se li sono presi vivi
Sei anni dopo la strage dei normalistas di Ayotzinapa il governo messicano riconosce gli insabbiamenti e arresta 70 militari, considerandoli responsabili per i fatti avvenuti a Iguala il 26 settembre 2020. Miguel A. Cabañas ha incastonato in un suo lungo saggio quella collusione di apparati militari, magistratura, politici corrotti e cartelli della droga, riconducendola alla necropolitica che affonda le sue radici nel neoliberismo e nel saccheggio del territorio, delle risorse e della manodopera da parte delle multinazionali, ottenendo una società dispotica animata dall'horrorismo