Lusaka
Galeotta fu una guida turistica, scovata in un mercatino dell’usato, a convincere l’autore a intraprendere un viaggio di 7000 chilometri «per vedere l’alba dentro all’imbrunire» alla ricerca dell’ombelico della città di Lusaka (lo slum da «dove partono le strade che portano a ogni angolo del paese»), collocandola nella mente tra il Giappone e l’Africa.
Tra fiaba, leggenda e storia, immerso nella musica kalindula colorata dei fiori di Jacaranda, si snocciola un reportage documentaristico nella capitale dello Zambia in compagnia di una sorta di griot che funge da guida e autista al contempo. Mr. Mwanza «non sputa informazioni, ma racconta il sentimento di una città», come solo i veri cantastorie sanno fare; a maggior ragione se sono stati anche partigiani della lotta di liberazione dello Zambia.
Il centro di Lusaka è fotografato con vibrante poesia tra bancarelle e compound, grattacieli e township, ribaltando i canoni urbanistici: «Il centro è la zona degradata, sporca, popolare, mentre quella residenziale sta fuori, in mezzo al verde e ai servizi che qui non abbiamo».
Storie di apartheid, lotte di liberazione e tolleranza religiosa animano le 73 tribù che abitano «uno Zambia, una nazione»; e il sogno di uno stato libero si configura man mano che la città diventa “visibile”.
In uscita ad aprile 2023 il quarto volume della collana “Le città visibili”, il terzo dedicato al continente africano. Qui troverete degli “assaggi” e anticipazioni!
Un’altra vita
La mia vita da sempre trascorre come un piattino di Sushi sul tapis roulant in un “all you can eat” di qualsiasi città dello stivale. Sto immobile, in attesa di essere raccolto da mani avide e lasciato mezzo morto, ma non finito del tutto, su una tovaglia macchiata di salsa agrodolce e wasabi.
Sono l’avanzo.
Vivo perennemente in bilico tra “cosa facciamo a pasquetta” e “adesso mollo tutto e apro un chiringuito a Formentera”. Ciondolo, come fa la testa di un operaio addormentato in metropolitana dopo otto o nove ore di lavoro.
Mi sveglio la mattina con in testa le canzoni di Battiato: ci vuole un’altra vita, ma non so dove cercarla e non so neppure se avrò mai il coraggio di cambiare rotta, d’invertire il senso di marcia e ribaltare il finale di una storia che conosco a memoria.
È un giorno d’autunno come tanti, senza sole e senza voglia, e mentre cerco la mia Tozeur dentro un lavoro che non mi piace più, sento il rumore di chi timbra il cartellino per andare a casa e così faccio anch’io; timbro e me ne vado. Non sapevo che non sarei mai più tornato.
Sul marciapiede di una via del centro, tra il profumo di castagne arrostite e l’odore delle prime nebbie, un ambulante vende libri usati sotto una tenda verde militare. Una catasta di cartacce buttate a caso su un tavolo pieghevole. – Tre libri cinque euro – grida l’ambulante col cappellino di Fidel Castro, con tono da venditore di cocco in spiaggia.
Mi fermo davanti alla montagna di libri sgualciti, e mentre decido di andarmene, mi cade l’occhio sulla copertina arancio senza fotografie, con una scritta bianca: Lusaka Guide & Map.
Da piccolo sognavo di visitare il Giappone, solo aprendola mi rendo conto che si trattava di Africa. Lusaka è la capitale dello Zambia, ma non ho la minima idea di dove sia.
– Signore, prendine altri due e te li lascio a cinque euro, ne ho ancora in macchina, aspetta – mi dice il sosia di Fidel con accento milanese, mentre cammina veloce verso il bagagliaio aperto di un vecchio Pajero bianco, parcheggiato malamente tra il marciapiede e la sua tenda verde militare.
Comincio a sfogliare il libro mentre ne aspetto altri che non ho chiesto e di cui non m’importa nulla. Tra le centinaia di pagine, la lotteria della vita si ferma all’inizio del settimo capitolo: Bauleni; l’ombelico del mondo.
Penso a un posto magnifico, abbandonato su una spiaggia bianca, tra palme e mare azzurro.
A mia sorpresa vedo che si trattava di uno slum, una periferia di Lusaka, una sorta di favela.
Vedo case di mattoni grigi e lamiere per tetto.
Come può un posto così essere l’ombelico del mondo? Leggo il capitolo tutto d’un fiato, in piedi davanti alla bancarella.
A piè pagina un numero di telefono scritto a matita, quasi illeggibile, con sole due lettere a fianco; MM.
Sento che devo andarci, voglio anch’io apprendere la difficile arte di “vedere l’alba dentro l’imbrunire” e mentre il gemello di Fidel torna con una pila di altri vecchi libri strappati dal baule del fuoristrada, metto il libro nello zaino, tuffo le mani nella tasca e tiro fuori una banconota sgualcita da 5 euro che appoggio sul tavolo zeppo di libri. Mi metto in cammino con i pensieri che volano lontano, dove la mia scarsa fantasia ferita, non mi ha mai portato.
– Aspetta signore, ti sei dimenticato gli altri due… 5 euro 3 libri ricordi?
Di spalle alzo il braccio al cielo, e facendo cenno di no con l’indice, mi allontano senza voltarmi.
In un giorno d’autunno senza sole e senza voglia, l’ambulante con l’aspetto di un rivoluzionario della Baia dei Porci, mi ha mostrato la mia Tozeur: Bauleni, l’ombelico del mondo!
Solo dopo mi resi conto che insieme alla banconota da 5 euro, in mezzo ai libri usati, lasciai anche il mio cartellino timbrato: 2 Ottobre di un anno da ricordare.
…e per un istante
ritorna la voglia di vivere
A un’altra velocità
Passano ancora lenti i treni per…
[Diego Mwanza Cassinelli]
Diego Mwanza Cassinelli è nato nel 1973 e cresciuto a Moncucco di Vernate, in provincia di Milano. Pasticcere di professione, si è laureato in Scienze dell’educazione, come Educatore Sociale a Padova. Si è dedicato a esperienze di volontariato in vari ambiti. In India, presso le suore di Madre Teresa, a Milano con ragazze nigeriane vittime di tratta e senza fissa dimora. Ha prestato servizio per 3 anni al carcere circondariale di Padova e alle cucine popolari. Ha portato avanti progetti di reinserimento sociale di ex bambini-soldato a Gulu, nord Uganda e altre esperienze in zone “socialmente difficili” come Andria e Castelvolturno. Vive da 12 anni in Zambia, dove ha fondato l’associazione locale in&out of the ghetto, che si occupa di dare possibilità ai giovani del ghetto e portare avanti progetti di sviluppo di comunità. Dal 2012 vive con la sua famiglia dentro allo slum di Bauleni, alla periferia di Lusaka, capitale dello Zambia. Ha collaborato con varie riviste, tra le quali “Nigrizia” e ha pubblicato il suo primo libro Sulla Strada con…. con Infinito Edizioni.
La sezione della serie di città dedicata all’Africa è frutto della cura di un attento africanista, Angelo Ferrari, che ha selezionato autori e aree urbane sulla base di motivazioni che rendono le scelte emblematiche di processi economici, sociali e geopolitici in corso nel continente e che trasformano gli aspetti e la forma di essere comunità urbana attraversata da tutti gli aspetti che rappresentano la storia dell’Africa.