Le Moleskine non finiscono al mundo del fín del mundo
Vi chiederete come mai è impostato al 90% l’avanzamento del lavoro pur avendo già la possibilità di proporvi il volume completo e acquistabile. Ebbene, è perché stavolta siamo un po’ andati a ritroso rispetto al solito: è vero che il libro discende dagli articoli e gli spreaker che hanno accompagnato la Marea Rosa lungo gli ultimi due anni, ma la sua collazione non è passata attraverso un’analisi dialettica interna al dossier, che ora ne rivela la pubblicazione. Infatti si tratta di un lavoro in fieri che trae spunto da questo volume per fotografare una condizione che si trova ora a uno snodo importante: quasi l’intera area latinoamericana ha fatto argine alle destre che spesso sono le più retrive, costituite da latifondisti terratenientes, apparati militari, finanzieri neoliberisti di matrice coloniale; ma ciascuna di queste forze progressiste al potere è diversa e si muovono tutte in ordine sparso. Diego Battistessa propone di non perdere di vista alcuni dei protagonisti piuttosto che altri per sperare di resistere al ritorno della risacca destrorsa…
«Sono settimane intense quelle che ci stanno portando verso la fine del 2022 in America Latina e nei Caraibi. – ha scritto Diego nel suo canale Linkedin proprio il giorno in cui usciva questa sua fatica editoriale – La regione è scossa da profondi cambiamenti, colpi di scena e dall’aggravarsi di crisi sistemiche che ciclicamente (purtroppo) si affacciano nei vari contesti nazionali». Ma è impossibile comprendere completamente l’America latina e quindi non potrà venire meno da qui in avanti l’apporto di analisi e considerazioni sul continente sudamericano (e Caribe) di un appassionato come Diego Battistessa – ma anche da parte del suo amico e mentore Alfredo Somoza, o lo stimato Davide Matrone, con la prefattrice Paola Ramello e, suo tramite, il monitoraggio di Amnesty – e questa loro pulsione a capire ci consentirà di continuare a proporre in questo Studium materiali per proiettare una luce il più autentica e adatta possibile sugli angoli più oscuri del Latinoamerica.
Per questo stavolta il libro è un punto di partenza per raccogliere sulla sua scia lavori e idee che lungo i prossimi mesi acquisiranno dati per interpretarli alla luce della conoscenza di quella vivace terra che è da qualche parte al di là dell’Atlantico: “Un continente da favola” a Sud.
Dal golpe alla Moneda al nuovo ordine mondiale
Un anno dopo il libro di Diego riprendiamo in altro modo, con Alfredo, la domanda relativa al luogo da cui si arriva e dove si continua ad andare: stavolta il libro che ci guida nell’eterno ritorno ciclico che tiene congelato il Sudamerica all’altalena tra vagiti di speranze di emancipazione e reazione populista che difende i privilegi imposti dalle dittature, che hanno (avuto) a modello il regime di Pinochet.
Manuela Donghi nella sua trasmissione “Next Economy” su GiornaleRadio ha chiesto il 28 dicembre ad Alfredo Somoza di commentare l’accelerazione delle riforme di Javier Milei, che stanno portando in piazza migliaia di persone a cui la vita è già stata resa impossibile, costringendo persino la Cgt a dichiarare un paro general per il 24 gennaio 2024, sfidando i decreti che impedirebbero scioperi e manifestazioni:
Alfredo era stato intervistato da Rete Capodistria il 17 novembre 2023 e il suo intervento si può sentire dal minuto 1:25:15
https://www.facebook.com/100000358016312/posts/7144550768900119/?mibextid=rS40aB7S9Ucbxw6v
L’interesse per il Sudamerica in questo periodo è catalizzato in particolare dalle elezioni presidenziali argentine, che vedono al ballottaggio due contendenti pessimi, risultato di populismo e turbocapitalismo che hanno nuovamente innescato il solito ciclo perverso di emancipazione e speranza vs ferocia e liberalismo. L’amico Alberto Da Rin ha coinvolto Alfredo Somoza nella composizione della pagina che “Il Sole24Ore” dedica alle elezioni di domani:
Dove si arriva e da dove si parte
Questo podcast sintetizza la situazione in sospeso a fine 2022, dopo l’autogolpe di Castillo in Perù, e delimita le speranze di emancipazione dei paesi iberoamericani all’aurora del nuovo anno, la nueva alborada è quanto mai imponderabile e qui continueremo a cercare di dargli uno spessore per renderla più comprensibile anche al di qua dell’Atlantico. Le vittorie elettorali della componente progressista in alcuni paesi dell’America Latina hanno rimarcato i limiti della governabilità: Castillo per primo.
“Guado pericoloso per la Marea Rosa”.
Poi si sono registrati veri tracolli e nuove baldanze della reazione, ultimo episodio quello che ha portato una controfigura pazza come Milei a realizzare i peggiori incubi di sfondamento delle lobbies peggiori. Alfredo ha illustrato con lucidità in una puntata di Bastioni di Orione su Radio Blackout gli sviluppi della politica sudamericana
“Milei, capolavoro distopico di Kissinger a 50 anni dalla Moneda”.
Avanzamento
Latinoamericanista: docente e ricercatore presso l’Università Carlos III a Madrid; collabora con enti di cooperazione internazionale; reporter, scrive in Spagna per “El País”, è analista per Voz de America negli Usa, e in Italia cura un blog per “Il Fatto Quotidiano”. Si occupa di violazioni dei diritti umani per Osservatorio Diritti.