Governance

L’insieme delle regole, dei principi, delle modalità in cui il potere adotta le proprie strategie di controllo su un determinato territorio o popolazione.

Ribolle il Mar Rosso© Vlastas

Neom: The Red Sea Diving Resort

Eric Salerno
Immersione nella barriera arabo-israeliana in dissoluzione Tra…
Ambiente ed energia in Myanmar

Myanmar: fotovoltaico cinese e raffinerie indiane?

Sabrina Moles
Riportiamo sul nostro sito l'analisi di Sabrina Moles apparsa…
Devastante viaggio “diplomatico” di Pompeo in Israele

Ultimi colpi di coda di un baro e dei suoi complici?

Amedeo Rossi
Ormai sembra inevitabile che il riottoso Trump sia costretto…
Dispute etniche e svolte liberiste in Corno d'Africa

Non di soli contrasti tribali vive lo scontro etiope...

Angelo Ferrari, OGzero
... anzi, il sottile velo delle dispute etniche non riesce a…
luna di miele turco-russaNenet

La Siberia tra il Dragone e il Sultano

Yurii Colombo
La luna di miele turco-russa è finita La linea di faglia apertasi…
Segnali di fumo dal Bosforo a Washington

Segnali di fumo dal Bosforo a Washington

Murat Cinar, OGzero
Annusate le possibilità di nuove concessioni con il cambio della…
Affari e traffici d'armi©Leolintang

Un complesso militar-industriale rinnovato e senza remore

Eric Salerno
A volte ritornano... le tangenti Lockheed Guerra e Pace. Pace…
Rivolta a BeirutLayal Jebran

È cambiato qualcosa sotto i Cedri?

Lorenzo Forlani
Rappresentanze variabili solo all’università? Lo scorso 8…
I democratici Usa e Israele

Trump o Biden? Per i palestinesi pari sono

Amedeo Rossi
Mentre il mondo è in trepida attesa che il bizzarro sistema…
Il vecchio sogno sionista lambisce il SudanFahd Bahady

Il vecchio sogno sionista lambisce il Sudan

Eric Salerno
Geopolitica. Termine attorno al quale prolificano think-tank…
Batteria di missili S-400 in Turchia© Yuri Tuchkov

Turchia: cosa bolle in pentola con i missili S-400?

Gianni Sartori
Russia e Turchia sono potenze grandi o regionali? A voler trovare…

Bangkok: la reazione alla vittoria della piazza

Emanuele Giordana
Un nuovo aggiornamento proviene dal Movimento di nuovo sceso…
Thailandia in Movimento

Richieste di cambiamento a Bangkok

Emanuele Giordana
Sfida all’ultima monarchia assoluta Il 14 ottobre è una giornata…

Costa d'Avorio: partita a scacchi con quarto incomodo

Angelo Ferrari
Manca poco meno di un mese al primo turno delle presidenziali…

Tuareg, i curdi dell’Africa?

Gianni Sartori
L'indipendenza e autodeterminazione dei popoli del Fezzan e della Nigeria passa attraverso la collaborazione tra tuareg e tebu, ma anche contro il neocolonialismo occidentale, soprattutto francese, che mira a controllare oro, uranio, petrolio, acqua e vuole imporre la sua presenza militare attraverso missioni Onu con il pretesto di combattere il jihadismo, con cui brevemente e riconoscendo l'errore il popolo azawad si era alleato nel 2013
normalistas de Ayotzinapa muertos en Igual

Ayotzinapa, sei anni fa se li sono presi vivi

Miguel Ángel Cabañas, OGzero
Sei anni dopo la strage dei normalistas di Ayotzinapa il governo messicano riconosce gli insabbiamenti e arresta 70 militari, considerandoli responsabili per i fatti avvenuti a Iguala il 26 settembre 2020. Miguel A. Cabañas ha incastonato in un suo lungo saggio quella collusione di apparati militari, magistratura, politici corrotti e cartelli della droga, riconducendola alla necropolitica che affonda le sue radici nel neoliberismo e nel saccheggio del territorio, delle risorse e della manodopera da parte delle multinazionali, ottenendo una società dispotica animata dall'horrorismo
Doha - Qatar: negoziati di pace intra-afgani, 12 settembre 2020

La pace di Doha è quella sospirata dagli afgani?

Giuliano Battiston, OGzero
O non è piuttosto quella di Mike Pompeo, segretario di stato…
Mosaico di Madaba in Giordania

Considerazioni sul Libano che vanno oltre il Libano

Eric Salerno
Archiviare i rapporti di forza coloniali in questo periodo di nazionalismi esasperati può ricondurre a modelli vecchi di secoli, anziché soddisfare le richieste di emancipazione dei popoli repressi: l'impero ottomano e quello russo tentano di ricreare le antiche sfere di influenza.
Chabar, porto internazionale sul golfo

L’Iran da Astana all’Eurasia

Marina Forti
Massima pressione americana e scenario multilaterale regionale È…

La crisi iraniana ai tempi del coronavirus

Marina Forti
I dispacci del ministero della sanità iraniano non lasciano…

Il piatto mare-monti tra Cina e Usa

Emanuele Giordana
Anche il recente scontro tra Delhi e Pechino va ricondotto a…

Collane di atolli, rotte commerciali e cavi sottomarini

Alessandra Colarizi
Lattuga, cavolo cinese, bok choi e molto altro. Non siamo in…

La Somalia abbandonata finisce nella rete del Sultano

Andrea Spinelli Barrile
Il 9 maggio 2020 la Somalia è tornata con forza sulle prime…

L’attivismo di Erdoğan concepito al Cremlino

Murat Cinar
Le strategie parallele russo-turche per l'indipendenza ottomana dagli Usa porta alle intese di Astana per spartirsi energia e controllo sullo scacchiere mediterraneo

La Russia e il Medio Oriente

Mattia Bernardo Bagnoli
Da zar a raiss. La tentazione di esagerare, quando si affronta…
©Marco Gualazzini

Galassia jihadista in Sahel

Lorenzo Forlani
La guerra contro la diversità intraislamica: spettacolarizzazione…

Lo Spirito del tempo che percorre il territorio del Sahel

Luca Raineri, OGzero
Nei due anni che vanno dal maggio 2018 al giugno 2020 nel territorio…

Oltre il califfato

Alberto Negri
«Gli arabi, i nostri vicini, ci hanno pugnalato alle spalle»,…

Il jihad come instrumentum regni

Elisa Giunchi
Segmentazione e unificazione tribale periodica nel contesto…

La presenza militare cinese in Africa orientale

Angelo Ferrari, Raffaele Masto
Boots on the ground La guerra fredda è un lontano ricordo.…
Pozzi petroliferi di Tawke, Kurdistan iracheno occidentale

Nazionalismo petrolifero e dubaizzazione

Kamal Chomani
Fino al 2005 il nazionalismo curdo traeva fonte d’ispirazione…
Testimoni arrampicati ad assistere alla spartizione del mondo

Questioni dottrinarie in Medio Oriente

Alberto Negri
Ma come avevano reagito gli sceicchi alauiti all’abbraccio…

La decurdizzazione del Nordest siriano

Murat Cinar, OGzero
La deportazione dalla Turchia dei rifugiati siriani curdi in…
Testimoni arrampicati ad assistere alla spartizione del mondo

Il confederalismo democratico e l'ossessione anticurda della Turchia

Giovanni Caputo
Forze in campo e alleanze geopolitiche: combattenti o terroristi? Daesh…

Rivalità e sangue tra etnie curde nella politica irachena

Kamal Chomani
Totalitarismo, democrazia e federalismo  In…

Attivismo turco nel mondo arabo: una partita energetica e strategica

Alberto Negri
All'arabizzazione forzata del Rojava negli intenti di Erdoğan, attivo anche in Libia, si contrappongono le affermazioni di Bashar al Assad, che lo giudica un invasore, forse pensando che il padre Hafiz aveva già operato un'arabizzazione della regione ai danni dei curdi; la spartizione della Siria con la fine del decennio si è completata, mentre due fazioni simili si contendono il potere in quella che era la Libia, di nuovo internazionalizzando la guerra per procura, con precisi appoggi dagli uni o dagli altri. La presenza russa condiziona e indirizza i protagonisti di entrambi i campi libici, come già in Siria. L’accordo intercorso tra Erdoğan e Serraj per spartirsi il petrolio del Mediterraneo e le minime reazioni internazionali a questo abuso dimostrano la dipendenza di ogni nazione dalle risorse dei territori sottoposti a rivolgimenti geopoliticamente strategici, per cui ciascuno si mantiene libero di saltare sul giacimento del vincitore; solo la Grecia ha espulso l’ambasciatore turco, evidenziando la debolezza europea. Ma cosa si può immaginare in trasparenza dietro a questa situazione? in quale contesto dei due paesi si va a inserire? Questo bel cortocircuito che coinvolge l’intero scacchiere mediorientale vede sempre in controluce il profilo di Putin, che spedisce truppe (il famigerato contingente paramilitare Wagner) e smuove alleanze contrapposte. Allargando il campo ai molti motivi di scontro, alleanze e affinità religiose (piegate a fare da foglia di fico per gli interessi geopolitici): se da un lato ci sono i Fratelli Musulmani, che Erdoğan appoggia dovunque, dall’altro lato c’è l’Egitto di Al-Sisi che con un golpe ha cacciato proprio il governo islamista eletto che sostiene un governo di Bengasi ufficialmente laico, ma finanziato dai wahaabiti sauditi, quanto Tripoli si avvale delle milizie jihadiste di Misurata. Così l’area mesopotamica torna ad apparentarsi con quella libica: gli strumenti, le strategie, gli interessi e i meccanismi messi in atto sono riconducibili a una medesima regia globale?

Che cos'è la trappola Daesh?

Pierre-Jean Luizard
Intervista di Lorenzo Avellino a Pierre-Jean Luizard La…